domenica 2 novembre 2014

Affogare nel pomeriggio


















Alzarsi dal letto alle 7 di sera
e pretendere di aver vissuto questa giornata:
solo questo sto facendo.
Mi sentivo incollato al materasso...
..no, come negare che fossi io
ad aggrapparmi ad esso:
finalmente al sicuro
come in cima ad un solido albero.
In questo dormi-veglia pomeridiano
vedevo macchie di luce trasparente
galleggiare come ninfee nel buio stagno;
Camminavo sopra quelle esili piante
affogando ad ogni passo
in quel torbido lago.
Volti noti in mondi ignoti,
o semplicemente sogni;
immagini di vita sottili,
come carta velina;
appiccicose ragnatele
negli angoli abbandonati della mente.
Solo talvolta riemergi
e in quel momento sai di essere vivo
in un letto, in casa, in città;
in quel momento sai che il mondo ha contorni definiti,
che un metro ha 100 centimetri,
che un minuto non durerà mai pi u di un minuto.
Lo sai,
ma è il respiro di un delfino
che salta per immergersi ancora,
nelle profondità delle coperte:
là dove la luce diventa fioca
come questa giornata.