domenica 7 dicembre 2014

Terremoti














Talvolta capita per caso,
come stasera.
Bastano le note di una maledetta canzone,
le verità di un poeta,
lo sguardo triste di una mamma
per bucare un palloncino già gonfio d'acqua.
Ti pare d'esser solo,
come un gufo nel bosco;
una formica
tormentata da un bambino insolente.
Magari appoggiato ad un tiepido termosifone,
piangi,
strizzando un umido straccio d'anima.
E fai tenerezza anche alle nuvole
e alle tremolanti ombre delle tende.
Poi ti ricordi cosa è l'odio
e cammini furioso più di Achille,
stringendo i pugni per lottare.
E quando è esplosa l'ultima bomba
e il fumo e la rabbia si dipanano un po',
non ci sono api
sopra i fiori,
non ci sono fiori
sopra il prato,
non c'è erba
sul terreno.
Ricadi senza rumore
assieme alle piume di un cuscino strappato.


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